Sono partito alle ore 09.30,
temperatura di 4°C, sereno.
La giornata è veramente
fantastica, m’incontro con Vittorio a Concesio, il tempo di parcheggiare la sua
auto e saltare sulla mia e partiamo, direzione Gardone Val Trompia e poi
Lodrino. Parcheggiamo l’auto e cominciare a salire sul sentiero che per ora è
ancora una mulattiera asfaltata e in poco tempo siamo all’attacco della
ferrata. Ci troviamo a quota 1015 mt.
La ferrata si compone
di 5 tronconi tra i quali sono presenti tratti di trasferimenti e che
permettono di respirare. La ferrata parte subito cattiva, un tratto in
verticale dove ci sono appoggi ma bisogna tirare su parecchio con il cavo e a
freddo non è proprio il massimo. Senza stare qui a raccontarla tutta, voglio
dire che tutta la salita è molto bella, ci sono tratti parecchi esposti e
tratti con pochi appoggi dove si va su di forza e anche un tratto dove si deve
fare un piccolo salto per trovare l’appoggio successivo.
Molto suggestivo è il
tratto quasi alla fine del troncone 4, si tratta di un traverso a sinistra su
una roccia che sporge dalla montagna e ci si ritrova coi piedi sospesi in aria
letteralmente, in più sui pochi appoggi scende la roccia sovrastante e per non
picchiarci con la testa bisogna procedere sporgendosi in fuori con la corda
tirata, tutto molto suggestivo e non per chi ha minimamente problemi con le
vertigini.
Arriviamo alla croce
che denota la fine, siamo a quota 1430 mt circa, quindi la ferrata è poco più
di 400 mt di dislivello percorso in 2h30’ esatti. Scriviamo il nostro nome nel
libro di vetta, il tempo di qualche foto e scendiamo, ci fermiamo al rifugio
Nasego che è chiuso, mangiamo qualcosa e scendiamo lungo il sentiero che ci
conduce all’autovettura.
Davvero molto bella, non
consigliata ai principianti ma a chi ha già esperienza, anche perché la
lunghezza mette a dura prova la resistenza.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 4,25
– dislivello 577 mt
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