Prima di conoscere Running Forum non mi era mai balenata l’idea di correre una maratona, da sempre ritenuta a mio parere troppo impegnativa sia a livello fisico che mentale.
Poi, pian piano mi son lasciato contagiare dall’entusiasmo dei molti amici che dopo ogni maratona scrivevano fiumi di post dove raccontavano la loro esperienza, la loro soddisfazione, la loro felicità, non tanto per i tempi ottenuti, ma soprattutto per aver portato a termine una prova del genere, durissima, che solo chi si allena per questo evento ha idea dei sacrifici che si devono fare per arrivare a compiere un gesto atletico del genere.
Potrei definire il tutto, preparazione e gara, “un’opera d’arte del fisico”.
Mi son detto: ci vorrei provare anche io. Alla mia prima esperienza mi ero riproposto di non badare tanto al cronometro, come di solito sono abituato a fare, il desiderio era semplicemente quello di concludere una maratona!!
Anche io avrei voluto entrare nell’elite di quelli che possono vantare nel loro curriculum “di aver corso una maratona”.
Ho fatto un giro a titolo informativo sulle varie riviste e nei siti dei vari professori per vedere quale era il passo che potevo seguire secondo l’attuale condizione atletica, e ho impostato un passo che avrei potuto tenere in tranquillità, e sul quale lavorare coi primi lunghi per l’allenamento.
Già, i lunghi…….
Fin’ora non avevo mai fatto questo tipo specifico di allenamento.
Mi ero sempre dato alle gare di 10k e negli ultimi tempi delle mezze maratone, svolgendo tutta la preparazione sul cercare di incrementare man mano la velocità di punta.
Finalmente arriva il giorno del mio primo allenamento lungo. Avevo in programma di fare un 30k al ritmo prefissato, e invece ho finito la benzina al 27k, però con una media di 6” più veloce di quello che avevo previsto di fare.
Il brutto è che ho “raschiato” tutte le riserve di carboidrati che avevo nel corpo, e sono stato 2 giorni, che praticamente anche se mangiavo come un maiale, non mi reggevo in piedi, non riuscivo a recuperare le energie, avevo capogiri di continuo ed è stato anche questo che mi ha fatto maturare questa decisione.
In questo mio post non voglio fare la parte del professorino, perché non ne ho il titolo, però ho ricordato a me stesso alcune regole fondamentali per le quali ho sempre fatto sport, ovvero divertirmi, mantenermi in forma e fare una giusta alimentazione, una vita più sana possibile insomma.
Ho ricordato a me stesso che le scorte di carboidrati presenti in una persona media sono di quasi 450-500 grammi, di cui 100 nel fegato e finiscono al massimo entro 1h30’-1h40’ di corsa/allenamento.
Fare una maratona equivale a dire che il corpo deve imparare ad utilizzare come carburante anche i grassi, in modo da farne una miscela mista ai carboidrati e arrivare a produrre energia fino alla fine della maratona, cioè come molti di noi almeno sopra le 3h.
Per fare questo, soprattutto per un’atleta che come me ha sempre improntato la sua preparazione alle gare di 10k e 21k, gare tirate e veloci, cioè dove il muscolo lavora prevalentemente in presenza di acido lattico, vorrebbe dire cambiare totalmente la preparazione, sostituendo molti degli allenamenti veloci con quelli a ritmo maratona, per allenare il corpo ad usare una miscela più lipidica a discapito solo dei carboidrati, sempre ricordando che comunque i grassi non vengono comunque usati se non c’è presenza di carboidrati.
Un altro fattore molto importante che mi ha fatto capire che non è ancora il mio momento per preparare una maratona è che la maratona in se stessa, per la sua durata e per lo svuotamento di tutte le risorse glicemiche del corpo che comporta, soprattutto lo svuotamento delle riserve epatiche, è uno sforzo troppo grande che il fisico deve fare, e ho ricordato a me stesso che l’allenamento è comunque un piacere e non un lavoro, e le sensazioni di svuotamento che ho provato durante il mio primo lungo, mi hanno lasciato molto perplesso, anche in virtù del fatto che non è semplice dopo reintegrare le risorse glicemiche al livello di prima, insomma fare una maratona comporta e può comportare tutta una serie di problemi successivi che non mi sento di affrontare e che comunque nessun podista amatoriale dovrebbe prendere alla leggera, visto che leggo in giro di gente che corre anche 5-10 maratone l’anno, cosa che a mio parere può essere anche pericolosa sotto certi aspetti.
Io, dopo aver fatto una gara, voglio star bene, non voglio essere uno zombi che vaga nel nulla, e soprattutto il giorno dopo voglio di nuovo rimettere le scarpette e fare il mio classico lento di recupero del post gara. Non mi va di stare giorni fermo ad aspettare che mi riprendo prima di ripartire ad allenarmi.
Ultima, ma non meno importante motivazione, è che amo la velocità. Quando mi alleno o faccio una gara, mi piace farla veloce, e quando ho la possibilità di farla nelle prime posizioni o nelle sue immediatezze, come di solito mi capita, mi diverto un sacco, e finche vedrò che il fisico migliora, riuscendo ad abbassare sempre di più i miei tempi, non modificherò il mio allenamento.
Quando mi renderò conto di essere arrivato al mio limite, potrò fare la scelta di cambiare tutta la preparazione annuale e decidere di partecipare seriamente ad una maratona.
Con questo concludo, sperando di non essere stato troppo prolisso e di non avere annoiato le persone che leggeranno questo articolo.
Mi farebbe molto piacere se gli amici del RF o tutti quelli che leggeranno questo articolo, vorranno dare il loro contributo a quanto da me riportato, scrivendo il loro pensiero al riguardo. Credo che servirà a tutti per acquisire anche le esperienze degli altri e crescere maggiormente.