Siamo partiti alle ore
08:00, temperatura di 13°C, nuvoloso.
Siamo io Anna, Pasquale
e il mio collega Mario, il tempo negli ultimi due giorni è stato ancora
inclemente e stamattina siamo partiti con la pioggia e quasi fino alla partenza
ancora ha piovuto, ma dovrebbe aprirsi anche se resta nuvolo.
Troviamo senza alcuna
difficoltà il punto di partenza, parcheggiamo e partiamo. La temperatura di
13°C è bella fresca ma dopo qualche centinaio di metri già ci siamo ambientati.
Il gps mi dice che non siamo sul sentiero principale, ma su uno laterale nel
bosco, con molte foglie e fango. Mi fermo e cerco la via più breve da tracciare
sul gps per riportarci sulla retta via, e verso quota 1200 riprendiamo il
sentiero principale che è bello largo e battuto, ma subito ci accorgiamo che
dal sentiero stesso viene giù molta acqua, ma non ce ne preoccupiamo, del resto
ha piovuto due giorni e anche altre volte è capitato.
Andiamo su molto
veloci, perché il sentiero è senza difficoltà e in alcuni tratti la pendenza è
forte, arriviamo a quota 1750 circa, il gps mi dice che c’è la deviazione da
prendere per consentirci di salire dall’altro lato per poi fare il giro e
riscendere dalla via principale più bella, ma dopo poche centinaia di metri,
troviamo un punto cementato dove viene giù molta acqua e si fa difficoltà a
passare. Decidiamo di tornare indietro e di salire per la via principale,
rinunciando così a fare il giro. Scenderemo per dove siamo saliti che possiamo
farci.
Nella salita ammiriamo
le cascate del serio che nell’occasione sono state aperte due giorni fa,
veramente uno spettacolo. Durante la salita spesso ci siamo imbattuti in corsi
d’acqua che venivano giù e attraversavano il sentiero, alcuni molto copiosi,
tanto da costringere i più piccoli a finire con le scarpe sommerse. A quota
1900 mt troviamo il rifugio Curò con il grande lago del Barbellino, ma non ci
fermiamo e circa 10’ dopo aver camminato sul fianco del lago sempre su strada
battuta, troviamo a destra il sentiero da prendere per andare su. Il primo
tratto è su roccette, ma non difficile, poi sbuchiamo in una piana dove sul
fianco destro c’è un grosso gregge di pecore che pascola e noi prendiamo a
salire a sinistra. Anche qua il sentiero è molto bello, fino a quota 2250 mt circa,
quando incontriamo un tratto dove crediamo di solito che scenda un rivolo d’acqua
e invece adesso troviamo una cascata proprio. La esaminiamo per bene, ma non
troviamo nessun punto dove poter passare e dove i miei figli non corrano
rischi. La corrente è troppo forte, basta che appoggi male un piede o la forza
dell’acqua ti sposta e potrebbe trascinarti giù, troppo rischioso e non ne vale
la pena. Apro il gps e vedo che pochi metri prima della cascata il sentiero di
divide e sale su verso il Pizzo Recastello sempre sopra i 2800 mt. Decidiamo di
provarci, ma qua si sale con pendenza molto forte su sfasciumi di roccia a
taglio molto piccolo e ad ogni passo il terreno tende a franare sotto i piedi,
tanto che i miei figli si spaventano e decidiamo di scendere.
Torniamo a quota 1900
mt dove c’è il lago Barbellino, pranziamo e decidiamo di continuare il sentiero
del lago per andare al lago Barbellin che si trova più avanti a quota 2150 mt,
ma anche qua troviamo sulla strada forti cascate d’acqua. Le prime due le
superiamo anche se ne usciamo con scarpe e calzini fradici, ma alla terza,
veramente esagerata decidiamo nuovamente di tornare indietro e ci chiediamo: ma
da dove diavolo arriva tutta questa acqua? Due giorni di pioggia e scende acqua
da tutte le parti come se su ci fosse un grosso ghiacciaio o un bacino di
raccolta pieno. E’ una cosa che dovrò andarmi a studiare per curiosità.
Scendiamo pian piano
fino all’auto e comunque sia, anche se non siamo riusciti ad arrivare in vetta,
con tutte le deviazione, abbiamo sempre fatto un buon kilometraggio e relativo
dislivello.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 20,66
– dislivello 1400 metri circa
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