giovedì 27 giugno 2013

27.06.2013 – MB Monte Guglielmo

Sono uscito alle ore 07.50, temperatura di 17°C, poco nuvoloso.
Oggi avevo in programma di fare il Monte Guglielmo è così è stato. Mi ha aiutato molto anche la temperatura abbastanza fresca, così ho sudato il giusto e non mi sono disidratato, anzi sopra faceva freddo, ma andiamo con ordine.
Sono partito con l’auto, per non fare troppi k e ho parcheggiato l’auto a circa 4k da Iseo. Sono arrivato di buon ora, mi preparo, zaino in spalla, con dentro la mantellina e il ricambio pulito per la discesa e parto. La strada è bella, costeggia il lago d’Iseo, traffico zero, dopo circa 15k arrivo all’incrocio di Marone, dove inizia la salita.
I primi 2k sono belli duri, ma li faccio anche a buona velocità, sono fresco ancora, poi arrivo al bivio della statale che esce a Zone, e qui inizia un tratto con pendenze più abbordabili. A metà salita circa, prendo la strada asfaltata sotto la teleferica (loc. Grumello) che mi aveva indicato un mio collega e che a differenza di quella da Zone, è tutta in asfalto, ma ragazzi che pendenze!!.
Inizia subito cattiva, poi spiana e ci sono un paio di tratti addirittura in discesa, ma poi inizia a salire con strappi davvero duri. Cerco di non strafare, mi ci vuole ancora molto per salire e mi aiuta un cartello di una gara di MB che dice 6k alla vetta, sti cazzi!! Se è tutta così sono apposto.
E’ tutta così purtroppo, alterna tratti duri, secondo me tra il 15% e il 20% con tratti più pedalabili ma pur sempre intorno al 10% e sopra gli ultimi 500 metri inizia una Double track da asfissia. Finalmente finisce e spunta la Croce di Marone, che bello. Mi fermo, bevo, mangio, metto Sali minerali nella borraccia e riparto su un tratto di colata di cemento sempre al 20%. Lo supero e faccio ancora 1k, ma ormai mi rendo conto che la benzina sta finendo, e fa anche freddo, forse ci saranno 10°C. Mi convinco che per la prima volta può bastare, infilo la mantellina e prendo la discesa così mi riposo.
Mi riposo un corno!! Il tratto è sterrato e sdrucciolevole con pietre grosse e ci vuole abilità e lucidità per scendere. Arrivo alla Croce, e invece di prendere la strada che ho fatto in salita tutta asfaltata, prendo l’altra, quella che porta a Zone, che so che fino a metà è sterrata come sopra.
E mentre scendo e i miei polsi vengono shekerati dalle botte, mi dico che son masochista, che cerco le grane. Finalmente l’asfalto, scendo giù regolare cercando di riposare. Al bivio sul lago, riprendo il saliscendi con andatura regolare senza strafare.
Che dire, mi son divertito molto, la prossima volta cercherò di arrivare fino al rifugio Almici, o per lo meno ci provo, e di sicuro prendo la strada che ho fatto in discesa.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 55,250 – Tempo 3h13’01” – media 17,2 Km/h

4 commenti:

  1. Ho tre biciclette una da corsa e due MTB, tutte e tre fuori uso. Spero di rimediare al più presto, è una gran bella occasione per fare una sana e piacevole attività fisica e non solo.
    Buone pedalate Vincenzo.

    Ciao

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  2. Ciao Giuseppe, non puoi immaginare che bello pedalare, fare tanta fatica e sentire finalmente le caviglie e soprattutto i tendini scarichi, senza più dolori di nessun tipo, di quelli che ti porti dietro dopo gli allenamenti e con i quali impari a convivere. Una goduria!!

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  3. Oltretutto la bellezza dei luoghi che ti stanno intorno.
    http://mellitorunner.blogspot.it/2009/10/la-frazione-di-lollove.html

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  4. Si, li ad ogni tornante vedi il panorama del Lago D'Iseo sotto con Mont'Isola al centro...

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