martedì 29 dicembre 2015

29.12.2015 – Escursione – Portole – Punta Almana – Croce di Pezzolo - Portole

Siamo partiti alle ore 09:00, temperatura di -3°C, sereno.
Siamo partiti io e mia figlia Anna da casa alle ore 09:00 la temperatura era di -3°C, e alle 10:00 precise eravamo pronti a cominciare l’escursione a Portole frazione di Sale Marasino.
Parcheggiamo accanto alla trattoria e prendiamo direzione a sinistra per la forcella di sale, ricordo bene questo percorso perché anni fa ho partecipato alla gara podistica di montagna Proai-Golem e si passava di qua. Comunque la forcella di sale è un tratto di un paio di km molto ripido con colata di cemento per evitare di scivolare, poi al bivio non proseguiamo per la croce di Marone ma prendiamo direzione Punta Almana.
Entriamo in un bosco di pini molto bello e la salita fino a sopra non è mai dura. Arriviamo alla croce dove c’è già molta gente, mangiamo qualcosa facciamo qualche foto (la vista sul lago D’Iseo è splendida) e scendiamo dal lato apposto.
Arrivati alla croce di Pezzoro al posto di scendere a destra, abbiamo allungato la strada andando dritti e proseguendo il sentiero 3V, poi abbiamo girato a destra e fatto una carrozzabile, un bosco ancora e poi giù per una carrozzabile in discesa al 35% di pendenza fino a sbucare di nuovo alla trattoria ma dall’altro lato.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 12,06 – Tempo 4h13’48” – dislivello 980 mt.

venerdì 25 dicembre 2015

23.12.2015 – Escursione con ferrata – Piani dei Resinelli – Rifugio Porta – Grigna Meridionale

Siamo partiti alle ore 10:00, temperatura di 5°C, nuvoloso.
Un mal di gola forte e insistente che non passava con nulla mi ha costretto a fare un ciclo di antibiotici di 6 giorni anche se febbre non ne avevo ma visto che dopo due giorni di Oki il dottore ha deciso così, e allora appena ho finito il giorno dopo mi sono dato subito da fare, anche se lo so, direte che dovevo starmene al caldo ancora per qualche giorno, ma per me stare senza far nulla è un po’ come morire.
Finalmente vado a fare il giro della Grigna, la grignetta con precisione, quella meridionale in quel di Lecco. Partiamo poco dopo le 08:00 io e mio figlio Pasqui e qualche minuto prima delle 10:00 siamo ai Piani dei Resinelli 1250 mt. pronti a partire.
Il cielo è molto nuvoloso e minaccia pioggia, ma le previsioni davano sole e nuvole e niente pioggia. La prima parte fino al rifugio Porta 1450 mt. circa, è molto semplice, prima su asfalto e poi su sentiero bello ampio e semplice, poi la strada inizia ad aumentare di pendenza, fino a circa 1750 mt. di quota quando cominciamo ad incontrare i primi tratti attrezzati, niente di che, ci agganciamo lo stesso visto che abbiamo l’attrezzatura, ma non sono mai verticali, mai difficili, anzi si sale bene anche appigliandosi alle rocce senza toccare le catene.
Inizia un su è giù con tratti attrezzati, in un paesaggio di rocce e pilastri che emergono dalla montagna davvero caratteristici, con sullo sfondo il lago di Como che da quassù è splendido! Poco sopra i 2000 mt. c’è nebbia e siccome Pasqui è già abbastanza stanco, tagliamo la deviazione che ci porta ad arrivare alla vetta da dietro, per intenderci dalla parte di Monte Campione, e proseguiamo il nostro sentiero. All’ultimo tratto dal bivio incrociamo una coppia di ragazzi e facciamo l’ultimo pezzo insieme fino alla vetta della Grigna Meridionale 2180 mt.. Il paesaggio è surreale, rocce e nebbia, facciamo qualche foto accanto alla croce e in parte c’è un bivacco simile ad una navicella spaziale ufo, molto bello e dentro molto accogliente!!
Cominciamo la discesa, scendendo però dal lato apposto, fino ad incrociare il sentiero nr.6 carrabile che ci riporta al parcheggio dove siamo partiti.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 7,16 – Tempo 5h23’31” – dislivello 920 mt. – ferrata a tratti sia in salita che in discesa

domenica 13 dicembre 2015

12.12.2015 – Escursione – Toline – corna Trentapassi

Siamo partiti alle ore 09:00, temperatura di 1°C, sereno.
Stamattina insieme a mia figlia Anna dovevamo fera la ferrata sulla corna Trentapassi con partenza da Toline, ma subito alla partenza abbiamo sbagliato sentiero, perché c’era un bivio e letto che dritto portava alla corna Trentapassi non ho fatto caso all’altro che indicava sempre corna Trentapassi percorso difficile.
Comunque sia il percorso è stato molto bello, a tratti ripido e impegnativo e comunque quando siamo arrivati in vetta il panorama ci ha ripagato di tutta la fatica fatta. Il ritorno l’abbiamo fatto sfruttando il sentiero 205 che è meno ripido ma ovviamente più lungo, tutto sommato bel giro e alla prossima occasione faremo la ferrata.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 12,40 – Tempo 5h14’38” – dislivello 1133 mt.

mercoledì 9 dicembre 2015

08.12.2015 – Ferrata Casto

Sono partito alle ore 08.40, temperatura di 4°C, sereno.
Ho portato mia figlia Anna a Casto a fare la sua prima ferrata, la stretta di Luino, che per chi non la conosce si tratta di una percorso stile grotta ma a cielo aperto con ruscello sotto e acqua che scende da tutte le parti, ambiente molto umido e ferrata che procede sempre trasversalmente e che fa un leggero su e giù di pochi metri.
Arriviamo sul posto mettiamo gli imbraghi e poco prima delle 10:00 partiamo. Facciamo il sentiero e arriviamo nei pressi della grotta, faccio una piccola ferrata di riscaldamento per mostrare a lei che ha appena compiuto 10 anni come si sale e poi iniziamo il nostro percorso.
Il tempo di spiegargli la tecnica di base e partiamo. Anna si è dimostrata davvero brava, non ha mai avuto bisogno di aiuto e nei pochi momenti di difficoltà io che ero sempre vicino gli ho spiegato quello che doveva fare ed è riuscita a risolvere il problema da sola, davvero tanti complimenti!!
Il percorso che per farlo ci vuole poco più di un’ora è stato completato in poco meno di due ore. Poi abbiamo risalito il pendio su sentiero e siamo sbucati giù dietro la ferrata nr.1. Successivamente ho scalato la nr.12 bis percorrendo poi il ponte tibetano e scendendo dalla scala fatta di corde.
Riepilogo della seduta:
Tot. Non ho attivato il sistema GPS

domenica 6 dicembre 2015

06.12.2015 – Ferrata Corno Medale

Sono partito alle ore 07.30, temperatura di 4°C, sereno.
Appuntamento con il mio nuovo amico Daniel a Lecco in Via San Martino, luogo di parcheggio auto e di partenza della ferrata. Arrivo 10’ in anticipo che mi servono per trovare il parcheggio visto che è tutto pieno. Il tempo della conoscenza e dei saluti e si parte. La ferrata parte ancora su asfalto e dopo poche rampe veramente in piedi arriviamo sullo sterrato e in 15/20 minuti siamo già all’attacco.
La recensione la dava con una difficoltà interessante e una partenza subito in verticale e dura fino alla metà per poi diventare più semplice, ma da quello che vedo mi rendo subito conto che verticale non è, tantomeno dura perché nella parete vedo tanti appigli, va bene poco male, indossiamo l’attrezzatura e si parte.
La ferrata è bella per carità, ma le prime impressioni erano giuste, la parete non è mai verticale, e in quei pochi tratti dove è veramente verticale, le staffe abbondano, togliendo il gusto della fatica. Per non annoiarmi resto agganciato al cavo in sicurezza, ma salgo cercando appigli ovunque, in parte alla catena, senza quasi mai farne uso, la parete poi è esposta a sud e il sole ci fa sentire la sua forza nonostante siamo a dicembre.
La seconda parte è davvero più semplice, siamo su roccette facili di I-II grado UIAA niente di più e in breve siamo in cima. Comunque sia è sempre un gran divertimento, bel panorama, bella compagnia, ci cambiamo, il tempo di qualche foto, si mangia e cominciamo la discesa e poco prima delle 13 sono già in ripartenza verso casa.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 4,70 – dislivello 661 mt. – solo ferrata 400 mt.

martedì 1 dicembre 2015

01.12.2015 – Corsa, Lento

Sono partito alle ore 09:40, temperatura di 5°C, sereno.
Dovevo andare a fare ferrate a Casto da solo , ma stamattina mi sono svegliato e non ne avevo più tanta voglia e allora ho pensato di andare a correre, anche se è un mese che no ci ero più andato. Tanto di ferrate non credo ne farò più per il momento visto il freddo e visto che domenica probabilmente comincerà la mia stagione sciistica.
Sono partito molto tranquillo, ho cercato di fare un ritmo che mi impegnasse poco, giusto per il gusto di correre e di fare almeno un’ora. Dopo i 12k ho cominciato a sentire la fatica e ho deciso di rientrare. La corsa è sempre bella, poi con queste temperature che non si suda tanto mi piace molto di più
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 13,96 – Tempo 1h06’53” – media 4’48” Km/h”

venerdì 27 novembre 2015

26.11.2015 – Ferrata Che Guevara

Sono partito alle ore 07.00, temperatura di 0°C, sereno.
Appuntamento con Vittorio al parcheggio della Decathlon sulla tangenziale poco prima di Brescia. Parcheggiamo un auto e partiamo in direzione Pietramurata frazione di Dro a pochi km da Trento.
Arriviamo sul posto, un caffè veloce e si parte, sono le 9:50. Il meteo dava leggere velature fino alle 11 poi sole, invece il cielo è coperto e tira un vento freddo. Partiamo da quota 230 mt. Già ai 350 mt. incontriamo il cartello della ferrata con il primo tratto di cavi. Mettiamo su l’attrezzatura e si parte.
La ferrata è molto semplice tecnicamente, mai troppo esposta ma i tratti di cavo si susseguono quasi continui e dove non ci sono, la parete è sempre di I°/II° arrampica bile, quindi non c’è mai riposo, si sale a gradoni. Il vento è davvero freddo e intenso e la temperatura è di qualche grado sotto lo zero. Intorno ai 1250 mt. di quota incontriamo un urna col libro di vetta, firmiamo e ripartiamo. Qui la risalita diventa sentiero ma ogni tanto ci sono ancora tratti di cavo e bisogna arrampicarsi. Si inizia a vedere qualche scorcio del lago di Garda, peccato per il tempo nuvoloso. Arriviamo in cima finalmente, molto stanco, questa salita mette veramente a dura prova, perché il dislivello è notevole e non c’è mai un punto di riposo.
Troviamo un bivacco, molto comodo, attrezzato con tavoli e stufa a legna e legna già tagliata, mangiamo e ci cambiamo e iniziamo la lunga discesa verso Sarche da dove prendiamo una strada di campagna che ci riporta verso Pietramurata, l’unica cosa negativa è che siamo costretti a fare un tratto di strada con le auto e i tir che ci passano vicini. Comunque più che ferrata direi che è una bella escursione.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 12,31 – dislivello 1416 mt. – ferrata comincia ai 350 mt. e dura fino in cima ma il cavo non è continuo

22.11.2015 – Ferrata Casto

Sono partito alle ore 08.00, temperatura di 5°C, sereno.
Partiamo io e Pasquale per Casto, abbiamo appuntamento con Anna una nuova amica di Piacenza conosciuta su internet che si arrampica solo in palestra e chiedeva una mano per essere accompagnata e indottrinata sulle ferrate all’esterno.
Ci troviamo sul posto alle 09:15 la temperatura è molto fredda, 1°C, inoltre Casto in mattinata è sempre in ombra e c’è molta umidità. Qualche minuto per fare conoscenza, e partiamo. Ci portiamo nei pressi della ferrata nr.2, spendiamo qualche minuto per le spiegazioni e poi partiamo. La ferrata è breve ma tosta e molto scivolosa, la terminiamo in pochi minuti e scendiamo dal sentiero.
Poi prendiamo direzione verso le ferrate 3 e 4, la parete è abbastanza in piedi ma non si vede molto perché poi ci sono gli alberi che coprono, cominciamo a salire, la parete è davvero molto scivolosa, il cavo va sempre verticale, tranne qualche breve tratto in traverso che ci consente di riposare, la nr.3 è comunque lunghetta, arriviamo su, una 30 di metri di prato e attacchiamo la 4 che sembra breve e invece anche questa è dura e abbastanza lunga. Arriviamo in cima, le due ferrate misurano poco più di 160 mt. di dislivello, davvero notevole, soprattutto perché sono molto toste.
Scendiamo per il sentiero e torniamo al punto di partenza. Risaliamo la strada e facciamo la 12bis che si trova proprio sulla strada, anche questa è molto dura con un piccolo ponte tibetano di 5 metri fatto di una corda sotto e una sopra, poi alla fine scopriamo che per scendere bisogna attraversare un altro ponte tibetano di circa 30 mt. fatto di due corde sotto e due sopra ma molto traballante, poi alla fine c’è una scala fatta con le corde e non conviene agganciarsi perché ogni volta che si va per sganciarsi inizia a girare come una trottola e costringe ad un grosso lavoro con le braccia.
Scendiamo verso la stretta di Luino perché il mio amico Gigi mi aveva detto di provare la ferrata nr.14. Arriviamo ad un punto e la troviamo con accanto la nr.5 che a vederla sembra molto più semplice. Prendiamo la 14 e ragazzi, il tratto finale è davvero in piedi e divertente, anche questa non semplice e lunghetta.
Scendiamo dal sentiero con l’intenzione di andare a fare la nr.1, ma siamo veramente sfiniti, ho le braccia che non reggono più, stessa cosa gli altri e così decidiamo di smettere. La Anna, visto che è la sua prima uscita in ambiente aperto devo dire che è andata davvero molto bene, è preparata fisicamente, assenza assoluta di vertigini, molto determinata, davvero complimenti!!
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 5 ferrate le nr.2-3-4-12bis con ponte tibetano e 14.

giovedì 19 novembre 2015

18.11.2015 – Ferrata Nasego

Siamo partiti alle ore 07.30, temperatura di 9°C, sereno.
Porto mio figlio Pasquale a fare la Nasego, vicino Casto in Valsabbia, il ragazzo dopo la Crench ha voglia di misurarsi con una ferrata più impegnativa e questa rispetto all’altra è molto più impegnativa, a partire dal dislivello che è più del doppio e anche la difficoltà tecnica e l’esposizione, insomma un bel salto.
Arriviamo al parcheggio poco prima delle 09:00, zaini in spalla e si parte, circa mezz’ora e siamo all’attacco della ferrata che è a quota 1015 mt. Fa caldissimo, mio figlio è venuto a mezze maniche e in pantaloni corti, lui ha sempre caldo e ha fatto bene, a me toccherà sudare.
La ferrata è divisa in 5 settori, il primo parte soft, con serie di rocce non verticali poi man mano comincia ad aumentare l’inclinazione però la pendenza e lo sforzo lo si sente si meno perché il cavo va su a zig-zag e si fa meno fatica, poi gli appoggi non mancano mai. Pasquale su questo tratto entra in difficoltà, non si è mai trovato in una parete così dritta, così lunga, e a quest’altezza, tentenna un po’, gli spiego di stare tranquillo, di non farsi prendere dall’ansia, di studiare la parete e di andare su con la velocità che vuole, e piano piano riusciamo a superare questo settore.
Breve cengia erbosa dove lo faccio riposare ci dissetiamo e andiamo ad attaccare il secondo settore. Questo comincia verticale proprio, ma è molto appoggiato e risulta facile da salire, lui tentenna ancora un attimo, ma ben presto, inizia a fare tesoro delle mie direttive e vedo che prende confidenza con la parete e con l’esposizione e inizia ad andare su più velocemente e più sicuro di se, in poco tempo finiamo il settore 2 e andiamo con una certa regolarità anche sul settore 3.
Al settore 4 incontriamo il punto più difficile di tutta la ferrata, un traverso obliquo che sale verso sinistra prima poco appoggiato, poi con qualche piolo e che poi va su verticale ancora per qualche metro, punto che bisogna usare un po’ di forza per superarlo, ma direi che lui ne è uscito alla grande. Poi al quinto settore che non c’erano difficoltà tecniche superiori a quelle che avevamo già incontrato ha sofferto lo sforzo fatto fino a quel punto, come è giusto che sia per chi è alla prima volta con una ferrata così.
Direi che come al solito si è dimostrato tenace, combattivo, forte, bravo Pasquale cresci proprio bene.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 4,35 – dislivello 578 mt. – solo ferrata 415 mt.

17.11.2015 – Ferrata Rino Pisetta

Sono partito alle ore 07.00, temperatura di 8°C, sereno.
Appuntamento con Gigi alla rotatoria nei pressi di Casto alle 08:00, poi partiamo direzione Sarche a circa 10 km da Trento. Parcheggiamo prendiamo in caffè, zaini in spalla e si parte. Siamo a 230 mt. pendiamo un sentiero che ci fa salire fino ai 570 mt. molto pendente e molto franoso. Arriviamo all’attacco della ferrata ci rifocilliamo, ci riposiamo un attimo e indossiamo gli imbrachi, anche oggi sembrava che la temperatura fosse più fresca e invece fa caldo, inoltre la parete è esposta al sole.
La ferrata parte in piedi dritta, sembra non finire, tutta poco appoggiata, bisogna andare su parecchio in aderenza e usufruire del cavo, tanto che alla fine di questo primo tratto mi sento già spalle e braccia congestionate, ma è l’effetto dell’essere a freddo, magari per chi legge e si trova a farla, un po’ di riscaldamento per la parte superiore non guasta.
La ferrata è molto bella, tecnica, esposta, si è sempre attaccati alla parete, va su sempre a placche molto levigate e quasi ci resto male se ad un certo punto vedo una staffa ogni tanto, sarebbe meglio se non ci fosse proprio nulla, perché se c’è ti viene da usarla, mentre se non c’è vai su lo stesso e ti arrangi e per come la vedo io è molto meglio.
Molto bella l’ultima placca, è veramente uno spettacolo e sempbra di volare talmente è forte l’esposizione.
Terminiamo la ferrata in 1h e 30’, può sembrare poco ma è tutta verticale si arriva su subito, tanto è che il gps mi segna 400 mt. di dislivello e abbiamo diciamo camminato 500 mt. il che rende l’idea. Ci cambiamo, mangiamo e cominciamo la discesa tutta nel bosco. Bellissima ferrata che sicuramente credo rifarò di nuovo più volte.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 6,67 – dislivello 748 mt. – solo ferrata 400 mt.

venerdì 13 novembre 2015

12.11.2015 – Ferrata Gamma 2

Sono partito alle ore 07.45, temperatura di 10°C, sereno.
Appuntamento con Vittorio al casello di Rovato alle 07:30, il tempo dei saluti e si parte, direzione Lecco ai Piani D’Erna. Parcheggiamo prendiamo un caffè, zaini in spalla e si parte. Siamo a 610 mt. pendiamo un sentiero che ci fa scendere fino ai 550 mt. e poi cominciamo la salita prima su un sentiero ciottoloso molto ampio e scivoloso, poi man mano si restringe e diventa più irto. Arriviamo all’attacco della ferrata a quota 1360 mt. un po’ stanchi e fa anche parecchio caldo, ferrata considerata una delle più difficili d'Italia.
All’inizio parte soft, sia chiaro, rispetto al grado di difficoltà che ha, tanto che mi sono divertito ad arrampicarmi sugli appigli e sulle roccette senza usare la catena, ma poi iniziano le prime placche verticali, con pochissimi appigli e staffe quasi inesistenti, dove è impossibile non usare la catena, infatti si inizia molto ad usare le braccia e in certi punti talmente forte è l’esposizione che oltre alla difficoltà la salita per com’è fatta inizia a spingerti fuori.
Meno male che dopo ogni placca pur lunga che sia ci sono delle cengie di raccordo talvolta anche molto lunghe, che arrivate alla placca successive, scorrono su sentiero trasversale alla parete fino al prossimo punto di risalita.
La scalata è molto divertente, ho goduto un sacco, specialmente alla fine quando affrontiamo il camino di cui avevo letto sulla recensione. Un camino di 30/40 mt. verticale, stretto e abbastanza difficile, sul quale me la sono spassata alla grande, poi a ¾ dello stesso sono posizionate delle staffe continue e avevo pensato che lo sforzo fosse finito e invece nonostante quelle si fatica parecchio lo stesso per arrivare su.
Una volta in cima abbiamo preso a destra, fatto una piccola discesa e poi due piccole creste su e giù per arrivare alla croce posizionata sopra il rifugio Azzoni, quota 1877 mt.. Li ci siamo cambiati, abbiamo mangiato, fatto qualche foto e poi giù lungo tutto il sentiero nr.1 che nella prima parte è davvero brutto, pieno di roccette, assolutamente non facile, poi prima di arrivare al punto dove abbiamo attaccato la ferrata abbiamo visto un paio di camosci, e poi giù fino all’autovettura.
E’ stata una bella giornata, e la ferrata è molto bella, peccato solo che a differenza delle altre ferrate ci sia troppo sbattimento da fare per raggiungerla, sennò non sarebbe male tornare a farla ogni tanto. Magari la prossima volta possiamo prendere la funivia e risparmiare energie.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 11,89 – dislivello 1421 mt. – solo ferrata 510 mt.

lunedì 9 novembre 2015

08.11.2015 – Ferrata Corna di Caspai

Sono partito alle ore 09.00, temperatura di 12°C, sereno.
Sono alle prese con questa ferrata che presenta delle difficoltà nel finale segnalate come estremamente difficili, con le quali non mi sono ancora misurato e ne ho una gran voglia.
Ho appuntamento a Lodrino (bs) dove c’è il bivio per andare a prendere la ferrata col mio nuovo amico Alessandro, conosciuto sul sito delle ferrate. Ci incontriamo come previsto poco prima delle 8:30, due chiacchiere per fare conoscenza, ripartiamo con le auto e andiamo a parcheggiare presso la trattoria segnalata come posto più favorevole. Partiamo e prendiamo il sentiero che ci porterà all’attacco.
Come al solito le salite che ci portano all’avvicinamento si presentano molto ripide e dure, considerando il caldo che era previsto io sono in pantaloncino corto ma ho la maglia lunga sopra la termica a mezze maniche e non appena arriviamo all’attacco, mi cambio e indosso la maglia a mezze maniche.
Iniziamo la ferrata che come al solito mi da molta adrenalina, partiamo da quota 1020 mt. ma dopo poco tempo, tranne qualche isolato passaggio, mi rendo conto che questa ferrata è tutto un traverso, un po’ noiosa a tratti, si va su è giù parecchie volte, tanto che non riusciamo a guadagnare mai quota.
Andiamo avanti per molto tempo, fermandoci qua e la nelle zone d’ombra perché il caldo si fa veramente sentire, mi sembra una giornata estiva, fino a quando non ci troviamo ad un bivio dove il cartello segna “percorso facile – easy way” e “percorso difficile – hard way”.
Ovviamente prendiamo la parte difficile, siamo venuti qua per questo e signori devo dire che se fino ad ora mi stavo quasi annoiando e addirittura avevo cominciato a pensare che si poteva andare da un’altra parte, qua la musica cambia totalmente.
Ci troviamo davanti ad un primo tratto fatto di traversi obliqui e tratti verticali, consecutivi, senza respiro, talvolta poco appigliati, anche se qua e la c’è qualche chiodo che aiuta, che ti costringono ad usare molto le braccia, tratti tutti molto esposti ma non ho nemmeno il tempo di guardare giù, però è uno spettacolo, questa è ferrata!! Prima di terminare questo primo tratto, su una parete che si sale in verticale trovo un esiguo ma comoda appoggio per i piedi, ne approfitto, mi fermo, mi aggancio col rinvio e riposo, nell’attesa di veder spuntare da sotto Alessandro e fare qualche foto.
Il secondo tratto è ancora peggio, meno appigli, sempre traversi obliqui e tratti verticali in sequenza senza respiro e con poche possibilità di sosta comoda, potrei anche fare sosta ma le forze ci sono ancora e vado avanti. Alla fine di questo tratto c’è una cengia erbosa, mi siedo a riposare e aspetto il mio socio e vedo che c’è una via d’uscita ma noi siamo temerari non molliamo, non mi sfiora nemmeno per un attimo l’idea di abbandonare.
Riprendiamo e attacchiamo il terzo tratto, che è lungo sempre come gli altri, ma mi sembra leggermente meno difficile tecnicamente, solo che a metà le forze sono finite, sono costretto ad usare il rinvio ogni 4-5 metri perché le braccia non reggono più, faccio persino fatica a staccare e riattaccare i moschettoni per superare i chiodi del cavo. Arrivo su e quando in lontananza vedo la croce e capisco che il quarto tratto è poca roba. Aspetto Ale e ripartiamo e in poco tempo siamo alla croce, quota 1393 mt., scriviamo un nostro pensiero sul libro di vetta, mangiamo e cominciamo la discesa. Arrivati all’auto una birretta e poi torniamo a casa, è stata una giornata fantastica sotto ogni punto di vista, ho conosciuto un nuovo amico, ho fatto dei tratti di ferrata con difficoltà che non avevo mai incontrato fin’ora e direi che li ho superati anche bene, il tutto condito da un clima più che primaverile.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 5,08 – dislivello 443 mt

giovedì 5 novembre 2015

05.11.2015 – Corsa, Lento con accelerazioni

Sono partito alle ore 09:30, temperatura di 15°C, sereno.
Sono partito lento e nonostante questo mi ha preso subito un dolore alla milza che mi ha costretto a stare al limite dei 5’/km poi dopo il km.3 ho accelerato fino al 4°km arrivando a toccare i 4’/km poi ho rallentato e mi ha fatto lo stesso effetto di quando un auto è ingolfata, che dai una bella accelerata e si libera.
Poi ho cercato di proseguire ad un’andatura costante e non troppo forte, e ne è venuta fuori una bella uscita ad un buon ritmo.
Togliendo i primi 3k e considerando dal 3°k al 13°k, ho coperto i 10k in 45’56” e visto che sto uscendo una volta a settimana circa devo dire che non è male.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 13,35 – Tempo 1h02’09” – media 4’39” Km/h”

03.11.2015 – Ferrata Gamma 1

Sono partito alle ore 09.30, temperatura di 8°C, sereno.
Comincio col dire che ho fatto 4 giorni di riposo perché durante l’ultimo lungo di 19 km mi era venuto un dolore muscolare che correndoci sopra si è acutizzato e son dovuto stare a riposo per farlo passare.
Sono partito alle ore 07:45 dal casello di Rovato (bs) insieme all’amico Graziano in direzione di Lecco e li saliti ai Piani D’erna abbiamo parcheggiato l’autovettura. Abbiamo preso subito a destra il sentiero nr.1 e dopo circa 15’ incrociato la deviazione per la ferrata. Una strada molto irta che in altri 15’ ci ha portato all’attacco a 750 mt. di quota, indossati gli imbraghi, alle 10:00 in punto abbiamo iniziato la ferrata.
La prima parte inizia subito in verticale, molto bella, si prende subito quota e ci sono molti appoggi naturali e qualche staffa non c’è assolutamente bisogno di fare forza sul cavo, poi inizia una serie interminabile di scale di cui qualcuna anche lunghissima, che ci porta sopra ad un balcone e capiamo che la prima parte è finita.
Poi si alternano brevi tratti in salita, cengie erbose e tratti di roccette facili grado I°-II°-III° mai difficili, fino ad arrivare ad un suggestivo ponte Tibetano di pochi metri, corda unica sotto e sopra, che ci fa oltrepassare un piccolo strapiombo e poi ancora su con le scale. Sul ponte vediamo venire dal basso un’altra scala, sarà un percorso vecchio o il ricongiungimento da un’altra via.
Poi fino alla vetta è un’alternarsi di roccette, cengie scale brevi e piccole pareti mai difficili, ma visto il dislivello non rimpiango i muri verticali perché la fatica inizia a farsi sentire. Arriviamo sull’ultimo tratto e superatolo vediamo la croce, ci avviciniamo, controllo il gps, 1364 mt. abbiamo fatto poco più di 600 mt di dislivello di sola ferrata, davvero non male. Sopra molto caldo, talmente tanto che mi sono cambiato e messo a maniche corte.
Foto, sosta per mangiare cambiarsi e ripartiamo verso la discesa tutta su sentiero, arrivati al parcheggio birretta e poi partenza. Ripensandoci bene se la prima parte fosse tutta con cavo e senza scale, sarebbe davvero una ferrata spettacolare, perché la parete è di circa 200 mt ed inoltre lo sviluppo di tutta la ferrata è davvero notevole.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 6,40 – dislivello 821 mt

giovedì 29 ottobre 2015

29.10.2015 – Corsa, Lungo

Sono partito alle ore 09:50, temperatura di 13°C, pioggia leggera.
Oggi niente ferrata, arrampicarmi sulle pareti bagnate non è proprio il massimo, avrei corso qualche rischio in più del solito e allora ho deciso di andare a fare un bella corsa lunga.
Leggera pioggerellina come piace a me, ritmo basso, poco sotto i 5’ a km e via e se non fosse che al 12°k è iniziato un leggero fastidio muscolare al vasto laterale della coscia dx che poi si è esteso anche al retto femorale, avrei continuato volentieri.
Invece sono stato costretto ad abbassare un pelino la velocità e a rientrare, ma tutto sommato è andata bene.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 19,01 – Tempo 1h32’47” – media 4’53” Km/h”

martedì 27 ottobre 2015

27.10.2015 – Corsa, Lento

Sono partito alle ore 13:15, temperatura di 15°C, sereno.
Sono tornato dal lavoro alle 13, il tempo di cambiarmi e son partito. Ho cercato di tenere un ritmo intorno a 4’40” senza tirare forte e senza strappi, ma dopo 5 km mi sono reso conto che non sarei riuscito a tenere sto ritmo fino alla fine e ho calato un po’ l’andatura, poi all’8° k ho riaccelerato e dopo il 10° ho riabbassato il ritmo.
E’ normale che non riesco a tenere nemmeno a ste velocità esco troppo poco e faccio troppi pochi km, forse è il caso di andare un pelo più piano e di fare qualche k in più.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 13,32 – Tempo 1h03’22” – media 4’46” Km/h”

domenica 25 ottobre 2015

25.10.2015 – Ferrata Cranch

Sono partito alle ore 09.00, temperatura di 5°C, sereno.
Oggi siamo ad Idro, sull’omonimo lago, per fare la Ferrata Cranch che sarebbe il battesimo del mio Pasquale.
La ferrata la davano semplice, adatta per principianti, ma salendo devo dire che è semplice ma con qualche passaggio con leggere difficoltà e non me la sentirei di classificarla proprio per principianti, anche se Pasqui è andato su bene, prendendosi tutto il tempo dovuto, soprattutto dove ha incontrato difficoltà, ma comunque le ha superate.
La sola ferrata è circa 150/160 mt. di dislivello, quello che vedete in totale a fine post, è il dislivello considerando il sentiero che porta dall'auto all'attacco della ferrata.
La maggior difficoltà l’ha avuta su un tratto abbastanza stretto, dove gli dava fastidio l’altezza. Per il resto la ferrata non sale mai verticale, ma con la parete sempre leggermente obliqua anche se in certi tratti la verticalità si sfiora. Su tutta la ferrata ci sono sempre molti appoggi naturali e qualche staffa qua e la, l’unica cosa che bisogna fare attenzione sono i tanti detriti che si trovano salendo, nel senso che se non si fa attenzione a smuoverli, finiscono addosso a quelli sotto.
Stupenda la vista sul lago man mano si sale. Scendendo abbiamo trovato una galleria della II° guerra mondiale, l’abbiamo percorsa tutta, di alcune decine di metri completamente al buio, molto bella.
Alla fine Pasquale voleva ancora fare qualche salita e l’ho portato a Casto dove abbiamo fatto la Stretta di Luino, alla fine era molto stanco e siamo tornati a casa.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 1,72 – dislivello 223 mt.

mercoledì 21 ottobre 2015

21.10.2015 – Corsa, Lento

Sono partito alle ore 16:20, temperatura di 16°C, sereno.
Giornata piena, ma veramente piena e oggi sono di scena col mio collega Mauro, che si allena regolarmente e gareggia, però è fermo da 10 giorni per una contrattura e mi ha chiesto di uscire insieme così da tenere un ritmo basso.
Sti cazzi!! E’ vero che siamo partiti tranquilli ma all’interno della seduta ci ha inserito allungo niente male e mi ha tirato il collo, adesso devo andare pure a lavoro fino all’1 di stanotte.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 11,54 – Tempo 54’40” – media 4’44” Km/h”

martedì 20 ottobre 2015

20.10.2015 – Ferrata Nasego

Sono partito alle ore 09.30, temperatura di 4°C, sereno.
La giornata è veramente fantastica, m’incontro con Vittorio a Concesio, il tempo di parcheggiare la sua auto e saltare sulla mia e partiamo, direzione Gardone Val Trompia e poi Lodrino. Parcheggiamo l’auto e cominciare a salire sul sentiero che per ora è ancora una mulattiera asfaltata e in poco tempo siamo all’attacco della ferrata. Ci troviamo a quota 1015 mt.
La ferrata si compone di 5 tronconi tra i quali sono presenti tratti di trasferimenti e che permettono di respirare. La ferrata parte subito cattiva, un tratto in verticale dove ci sono appoggi ma bisogna tirare su parecchio con il cavo e a freddo non è proprio il massimo. Senza stare qui a raccontarla tutta, voglio dire che tutta la salita è molto bella, ci sono tratti parecchi esposti e tratti con pochi appoggi dove si va su di forza e anche un tratto dove si deve fare un piccolo salto per trovare l’appoggio successivo.
Molto suggestivo è il tratto quasi alla fine del troncone 4, si tratta di un traverso a sinistra su una roccia che sporge dalla montagna e ci si ritrova coi piedi sospesi in aria letteralmente, in più sui pochi appoggi scende la roccia sovrastante e per non picchiarci con la testa bisogna procedere sporgendosi in fuori con la corda tirata, tutto molto suggestivo e non per chi ha minimamente problemi con le vertigini.
Arriviamo alla croce che denota la fine, siamo a quota 1430 mt circa, quindi la ferrata è poco più di 400 mt di dislivello percorso in 2h30’ esatti. Scriviamo il nostro nome nel libro di vetta, il tempo di qualche foto e scendiamo, ci fermiamo al rifugio Nasego che è chiuso, mangiamo qualcosa e scendiamo lungo il sentiero che ci conduce all’autovettura.
Davvero molto bella, non consigliata ai principianti ma a chi ha già esperienza, anche perché la lunghezza mette a dura prova la resistenza.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 4,25 – dislivello 577 mt

sabato 17 ottobre 2015

17.10.2015 – Corsa, Lento

Sono partito alle ore 09.15, temperatura di 12°C, poco nuvoloso.
Stamattina ho fatto una bella corsetta defaticante. Sono riuscito a tenere un ritmo poco sotto i 5’/km e sono riuscito a resistere alla tentazione di accelerare.
Le note negative sono che il dolore al ginocchio destro è comparso tra il ¾ km, poi è sparito, è ricomparso verso il 7/8 km con due fitte dolorose ad ogni appoggio che se non fossero sparite subito sarei stato costretto a fermarmi e questo non è un buon segno.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 11,00 – Tempo 54’16” – media 4’56” Km/h”

giovedì 15 ottobre 2015

15.10.2015 – Corsa, Lento

Sono partito alle ore 09.15, temperatura di 15°C, nuvoloso.
Tempo brutto ovunque e neve in quota, non si può andare in escursione e sarebbe pericoloso andare a fare anche ferrate a bassa quota, la bici ancora non l’ho riparata e comunque prenderei di sicuro acqua vista la lunghezza dei percorsi e allora andiamo a correre che ultimamente mi sta piacendo molto.
Parto cercando di fare un ritmo medio tipo quello finale dell’ultima uscita, solo che li andai circa 10” più lento per poi accelerare verso la fine e scendere con la media.
Devo dire che da subito mi sono stabilizzato sui 4,45” min/Km e sono andato via regolare tanto che ai 10k sono passato in 47’20”,  tra il 7/8 km come l’altra volta ha iniziato a farmi male il ginocchio dx dove mi sono tagliato e ho preso la botta in escursione ma il dolore è passato quasi subito, poi verso il 13k ho iniziato ho iniziato ad avere dolori ai muscoli e ho capito che era ora di rientrare, comunque è andata molto bene.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 15,62 – Tempo 1h14’16” – media 4’45” Km/h”

lunedì 12 ottobre 2015

12.10.2015 – Corsa, Lento

Sono partito alle ore 09.15, temperatura di 22°C, sereno.
La bici da corsa stamattina aveva un problema al cambio e allora ho preferito andare a correre. Sono partito con l’intenzione di correre un’ora ad un ritmo non elevato ma costante in modo da mettere benzina nelle gambe e non stancarmi troppo.
Rispetto all’ultima uscita nella quale non riuscivo a gestire il ritmo, questa volta ci sono stati notevoli miglioramenti, sono riuscito a non andare troppo forte e a stabilizzarmi su un ritmo relativamente piano, infatti ho fatto i primi 5k in 29’20” e i secondi 5k in 29’22”, poi gli ultimi 3 500 ho aumentato l’andatura e li ho percorsi ad un ritmo rispettivamente di 4’30” – 4’16” – 4’08” e devo dire che sono molto contento.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 13,36 – Tempo 1h03’58” – media 4’47” Km/h”

sabato 10 ottobre 2015

09.10.2015 – Escursione – Colere – Ferrata della Porta – Monte Visolo – Cappella Savina - Passo della Presolana

Siamo partiti alle ore 08:15, temperatura di 8°C, sereno.
Finalmente una bella giornata, portiamo un auto al passo della Presolana, punto di arrivo e ci dirigiamo con l’altra a Colere dove partiremo.
Siamo a quota 1100 mt, la salita inizia subito cattiva, e prosegue così senza mai mollarci, come del resto la maggior parte delle salite nella Bergamasca e in poco più di un’ora arriviamo ai 1900 mt., punto dove comincia la Ferrata della Porta.
Troviamo un punto riparato, facciamo una sosta, mangiamo e ci dissetiamo e indossiamo l’attrezzatura di sicurezza, sono le 09:52, cominciamo a salire. Ci sono tutte scalinate, una dietro l’altra, la roccia è quella tipica della Presolana, bella ma che si sfalda subito, incontriamo vari cambi di direzione e passiamo anche in qualche canale, tutto divertente e ben presto le scale finiscono e arriviamo in dei punti dove le catene ci assistono, saliamo sempre in sicurezza, ma è ben possibile salire tenendosi soltanto alle catene.
Arriviamo su fino a quota 2205 mt poi scendiamo di 100 mt al passo della porta, per cominciare subito la risalita aggirando un vallone sembra all’ombra dove c’è ancora neve, sembra un ghiacciaio in miniatura a quota più bassa di quelli veri. In poco tempo arriviamo su al Monte Visolo, la vista è veramente spettacolare, peccato solo per la nebbia che si è alzata per fortuna a tratti senza coprirci la visuale a 360° gradi.
Siamo arrivati su prima del previsto per cui al posto di scendere da questa parte, pensiamo di scendere da un altro lato e andare a fare visita alla cappella Savina e il bivacco di Clusone, veramente nuovo e molto bello, mi verrebbe da dire questo si che è un bivacco, confrontato poi con quello della settimana scorsa a fianco del Rifugio Gnutti che mi sembrava una topaia.
Da qua cominciamo la discesa finale fino al Passo della Presolana, è stata una giornata più breve del solito ma come sempre intensa.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 10,37 – dislivello 1445 metri circa

mercoledì 7 ottobre 2015

07.10.2015 – Corsa, Lento

Sono partito alle ore 09.00, temperatura di 20°C, sereno.
Come al solito doveva essere corsa leggera e invece al km.6 dove avevo i riferimenti sono passato sotto i 28’, mi sono imposto di rallentare ma secondo me sono riuscito ad andare poco sopra i 5’ mi si impallavano le gambe e la sensazione di fiatone era come se stessi accelerando, allora al km.8 mi sono fermato, perché non volevo stancarmi troppo, poiché venerdì andrò in escursione con una ferrata non corta e voglio essere in forma.
Ho fatto un centinaio di metri camminando, mi sono rotto e ho cominciato a correre piano e stavolta mi sono accorto di riuscire a farlo. Alla fine la morale è che non so più correre, non riesco a gestire i ritmi, ma dopo tutto sto tempo mi sembra anche normale.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 8,00+2,50 – Tempo 38’02” – media 4’46” Km/h”

martedì 6 ottobre 2015

06.10.2015 – Ferrata di Casto

Sono partito alle ore 08.00, temperatura di 15°C, pioggia/nuvoloso.
Prima ferrata insieme a Gigi, Graziano e Raffaele, in quel di Casto. Dovevamo andare a fare la Nasego, ma vista la pioggia e le rocce scivolose abbiamo optato per Casto.
Ho fatto la stretta di Luino, il ponte Tibetano, due verticali e poi alla 12 bis e alla 2 mi sono fermato perché le braccia non mi reggevano più. Mi sono divertito molto, mi sa che dovrò allenare un po’ la parte superiore del corpo.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 3,00 – dislivello 500 mt circa

lunedì 5 ottobre 2015

04.10.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 16.15, temperatura di 23°C, sereno.
Due giorni di riposo di cui ieri forzato perché ha piovuto forte tutto il tempo e oggi un’uscita leggera in previsione di combinare qualcosa martedì. Di sicuro non andrò in escursione perché Vittorio è impegnato, ma forse andrò a fare un’arrampicata da qualche parte o in mancanza mi farò un bel giretto di corsa.
L’unica cosa sicura è che non starò fermo. Oggi ero svogliato, non avevo tanta voglia, ho pure bucato e il cambio faceva dei rumori strani.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 37,53 – Tempo 1h12’14” – media 31,1 Km/h”

venerdì 2 ottobre 2015

01.10.2015 – Escursione – Ponte del Guat – Rifugio Gnutti – Terzulli (m.te Adamello) – Rifugio Gnutti – Passo del gatto – Rifugio Baitone – Ponte del Guat

Siamo partiti alle ore 08:00, temperatura di 3°C, sereno.
Siamo partiti per arrivare sulla cima del monte Adamello e forse dovevamo partire almeno un’ora prima, ma vabbè, il tempo è dato bello e non dovrebbe essere un problema.
Arriviamo sul posto, fa un freddo cane e c’è una leggera nebbia che però sta andando via, il cielo sembra bello, partiamo da quota 1510 mt da Ponte del Guat, subito, intorno ai 1750 mt. iniziamo a trovare in terra le prime tracce della nevicata notturna, e ci preoccupa non poco, perché pensavamo avesse fatta poca roba e se già a questa quota inizia la neve, chissà cosa troveremo lassù, vabbè andiamo avanti senza indugio.
Nemmeno il tempo di ragionare su questi pensieri e attacchiamo la famosa scala del Miller, un tratto a gradoni che ci fa aumentare di quota in poco tempo e dopo circa 1h20’ di cammino siamo già al rifugio Gnutti quota 2166 mt. Breve sosta e si riparte verso il Monte Adamello. La salita è bella, la quantità della neve aumenta sempre di più ma non quanta ne avevamo immaginato. Accuso qualche dolore ai flessori, sarà la salita ripida, sarà il freddo, stringo i denti e andiamo avanti. Da quota 2800 mt la neve aumenta decisamente, ci saranno 20/30 cm di fresca, però riusciamo ad andare avanti, l’unica cosa che ci preoccupa adesso sono le grosse nuvole che si sono portate sul nostro cammino e che abbracciano la vetta. Arriviamo ai 2950 mt dove c’è l’imbocco della via attrezzata detta TERZULLI, abbiamo attraversato tratti di neve fresca quasi in piano, è stato uno spasso!! Ci posizioniamo in un punto dove siamo coperti dal vento e indossiamo gli imbraghi.
Cominciamo a salire e ci accorgiamo che alcuni tratti sebbene ci siano chiodi nuovi, non ci sono le catene, e Vittorio ipotizza ce forse hanno rimosso qualche tratto proprio per non far salire visto che ormai è arrivato l’autunno. Poi a quota 3000 mt preciso, all’improvviso siamo stati avvolti dalla nebbia, è iniziata a volare neve ovunque e la temperatura è andata giù in picchiata, tanto che ho sentito una morsa di freddo alle spalle e mi sono congelate le mani nonostante i guanti, e allora abbiamo pensato che non era il caso di continuare a quelle quote, con quella neve e con quel tempo.
Siamo scesi al Rifugio Gnutti, abbiamo mangiato e invece che andare via, siamo andati a fare il passo del Gatto e il rifugio Baitone, poi siamo scesi da un altro sentiero e ricongiunti alla fine al Ponte del Guat.
Nonostante tutto, come al solito è stata sempre una giornata magnifica.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 19,64 – dislivello 1800 metri circa.

martedì 29 settembre 2015

29.09.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 16.20, temperatura di 20°C, sereno.
Uscita leggera in vista, speriamo, di un’escursione giovedì fatta finalmente col bel tempo, per ora le previsioni ancora non sono favorevoli.
Fatto un buon riscaldamento, poi ho inserito il 53 e sono andato agile col 21 e 19 senza esagerare. Alla fine avevo voglia di fare ancora km ma poi correvo il rischio di arrivare stanco a giovedì, meglio di no.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 37,78 – Tempo 1h10’51” – media 31,9 Km/h”

domenica 27 settembre 2015

27.09.2015 – Corsa, Lento

Sono partito alle ore 09.00, temperatura di 20°C, nuvoloso.
Stamattina piovigginava, non avevo proprio voglia di fare il giro del lago in bici e prendermi 100 km di acqua addosso, così mi è balenata l’idea di fare un’ora di corsa.
Trovato il vestiario e sono partito, sono quasi 4 anni che non corro più, ho tolto dal telefono tutti i beep e gli indicatori di ritmo per non essere condizionato in alcun modo. Mi sono imposto un ritmo dove riuscivo a respirare agevolmente in modo da avere buona autonomia, anche perché non sapevo fin dove potevo arrivare e in modo da non schiantarmi subito.
Con mia grossa sorpresa ho visto fin dalle prime battute che andavo molto bene e non sembravo fare sforzo più di tanto, ma mi sono sempre trattenuto dall'aumentare il ritmo, poi in prossimità dell’arrivo, verso gli ultimi 2 km ho anche avuto la forza di aumentare leggermente l’andatura.
Arrivato a casa, scoprire i ritmi che ho fatto, poco sotto i 5’ min/km e vedere che gli ultimi due li ho fatti a 4’40” mi ha davvero sorpreso, anche se non so se correrò ancora.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 11,49 – Tempo 56’26” – media 4’55” Km/h”

sabato 26 settembre 2015

25.09.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 15.20, temperatura di 22°C, sereno.
Due giorni di riposo forzato perché avevo un gran mal di gambe dall’escursione di martedì e oggi che ho una giornata molto frenetica, che culmina con cena con mici e conseguente notte a lavoro fino alle otto del mattino di domani rischio ancora di non uscire in bici, così dopo le 13 sono tornato dal lavoro, ho preparato il pranzo e al primo buco ho fatto un uscita breve come veniva veniva giusto per far girare le gambe.
La condizione c’era, le gambe pure, il tempo no così sono dovuto rientrare subito, ma l’importante è avere dato una svegliata alle gambe.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 37,80 – Tempo 1h10’41” – media 32,0 Km/h”

mercoledì 23 settembre 2015

22.09.2015 – Escursione – Valbondione – Rifugio Coca – Bocchetta dei Camosci

Siamo partiti alle ore 08:05, temperatura di 10°C, nebbia.
Dopo tre giorni di tempo bello giusto oggi il tempo doveva cambiare, ma vabbè non demordiamo, il clima mette freddo, nebbia ma non pioggia prima delle 18 e questo ci conforta.
Partiamo ancora io e Vittorio e giunti a Valbondione prendiamo il sentiero sulla sinistra, ovvero sulla parte opposta a quello che porta al Curò. Il sentiero è molto ripido, si prende quota in men che non si dica, tanto è vero che dai 924 mt della partenza arriviamo al rifugio Coca 1880 mt in poco meno di un’ora e mezza.
Breve sosta e ripartiamo, incontriamo molti stambecchi, tutti femmina alcuni dei quali si lasciano anche fotografare da vicino e verso quota 2100 mt. troviamo un grosso costone di roccia sul quale bisogna arrampicarsi per oltrepassarlo, direi che questa proprio non è un escursione adatta a tutti, c’è bisogno di un buon allenamento e di abitudine alla montagna, poi in queste condizioni ancora peggio. Proseguiamo salendo avvolti nella nebbia, il sentiero non è sempre ben visibile ma il gps aiuta molto a non perderci, verso i 2450 mt incontriamo un esemplare di stambecco maschio molto grande e il grosso palco ci fa capire che forse potrebbe essere il dominante della zona, peccato che il quel momento la nebbia era fitta e lui non si lasciava avvicinare, facciamo qualche foto e ripartiamo.
Poco più avanti perdiamo la traccia varie volte, tanto che finiamo sopra dei tratti di neve che superiamo agevolmente vista la non grande pendenza e che è molto compatta, poi ritroviamo il sentiero e in poco tempo arriviamo a quota 2700 mt ovvero alla bocchetta dei camosci. Non si vede nulla e tira anche un forte vento abbastanza fastidioso, proprio perché siamo alti e in una zona aperta.
Da qua in poi c’è da arrampicarsi sulla roccia fino ai 3050 mt circa del Pizzo Coca, indossiamo i caschi e iniziamo a salire ma quando arriva il tratto ripido, mi accordo che non ci sono nemmeno corde fisse per aiutarsi, penso che potrebbe piovere e che la roccia diventi molto scivolosa e allora decido che forse è meglio rinunciare, non vhale la pena rischiare così tanto, li basta un errore e finisci giù secco. Il mio amico Vittorio, molto più esperto di me decide di salire, lo aspetto e quando scende, cominciamo la discesa, poi arrivati in prossimità del bivio che ci consentirebbe di allungare e di fare il giro passando dal Curò inizia a piovere e questo ci fa desistere.
Proseguiamo la discesa e intorno ai 1450 mt, prendiamo la deviazione per la località Maslana, per andare a vedere le case caratteristiche del posto, molto belle, alcune scavate proprio nella roccia, poi facciamo rientro.
Ce ne scendiamo
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 13,58 – dislivello 1901 metri circa

sabato 19 settembre 2015

19.09.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 09.15, temperatura di 22°C, sereno.
Giretto tranquillo più lungo di un semplice defaticamento fatto tutto in pianura. Ho deciso così perché non mi allenerò nei prossimi due giorni sperando nel bel tempo martedì e di conseguenza di arrivarci riposato al massimo.
Faremo Pizzo Coca, la vetta delle Orobie oppure la Terzulli nel Bresciano. Comunque la gamba girava abbastanza bene, sempre il solito vento a dare fastidio.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 48,22 – Tempo 1h31’18” – media 31,6 Km/h”

giovedì 17 settembre 2015

17.09.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 08.40, temperatura di 22°C, nuvoloso.
Oggi non ero di buon umore perché a causa del maltempo previsto non sono potuto andare in Montagna a Trekkare e allora sono uscito in bici giusto per non stare senza far nulla.
Il vento forte non ha certo contribuito a farmi cambiare l’umore ma poi due scrosciate d’acqua hanno spazzato via quella crosta di tristezza che avevo addosso ed è cambiata anche la velocità di marcia. Mi sono messo a fare un ritmo tranquillo col quale non arrivavo al massimale e me la stavo davvero godendo e sarei andato avanti perché avevo tempo, ma l’arrivo di nuvoloni molto neri carichi di pioggia mi ha convinto a rientrare, comunque da un’uscita apatica è venuto fuori sempre un bell’allenamento.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 80,08 – Tempo 2h29’10” – media 32,2 Km/h”

domenica 13 settembre 2015

13.09.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 08.30, temperatura di 19°C, nuvoloso.
La gamba la sento stanca ma non troppo e decido di fare un giro coi rapportino senza esagerare. Prendo direzione Orzinuovi e poi giro per Ludriano, per fare un posto diverso dal solito ma le strade troppo dissestate hanno fatto si che cambiassi idea e prendessi di nuovo direzione lago d’Iseo.
I primi 40 km li ho fatti tutti col 39x16 in agilità poi arrivato a Rovato, sul falsopiano che porta al Pio IX siccome la gamba la sentivo bella, ho messo su il 53 e ho incominciato ad incrementare il ritmo. Ho proseguito a strappi, aumentando e diminuendo man mano che lo richiedeva il caso senza esagerare. Alla fine si è messo vento forte e sono arrivati nuvoloni grigi e sono rientrato a casa prima dell’eventuale pioggia.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 72,27 – Tempo 2h16’32” – media 31,7 Km/h”

venerdì 11 settembre 2015

11.09.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 16.15, temperatura di 19°C, sereno.
Secondo giorno consecutivo di allenamento, non capitava da molto tempo. Finalmente il vento è quasi assente la gamba sembra buona e decido dopo il riscaldamento di spingere un po. La gamba sembra averne, ho paura che mi abbandoni da un momento all’altro, ma anche nel primo tratto in salita vado bene, ogni tanto per non andare in acido lattico abbasso il tempo e riesco a recuperare in breve tempo e poi comincio a spingere di nuovo.
Anche se sto facendo pochi km sono bastati due allenamenti consecutivi per far salire la condizione. Anche sul secondo tratto di salito va su bene. Sono soddisfatto.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 53,17 – Tempo 1h34’07” – media 33,9 Km/h”

giovedì 10 settembre 2015

10.09.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 09.00, temperatura di 19°C, nuvoloso/pioggia.
Doveva essere un defaticamento per far riassorbire le scorie rimaste dal trekking di martedì. Sono partito che piovigginava poi ha smesso e sembrava che il tempo potesse reggere, invece da Coccaglio in poi ho preso la pioggia prima quella sottile piacevole, via via crescente d’intensità che mi ha costretto ad accelerare per proteggermi dal freddo e ad accorciare il percorso di una decina di km per non rischiare di ammalarmi.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 33,52 – Tempo 1h03’30” – media 31,6 Km/h”

martedì 8 settembre 2015

08.09.2015 – Escursione – Saviore dell’Adamello – Rifugio Prudenzini – Passo Salarno – Pian di Neve

Siamo partiti alle ore 08:20, temperatura di 8°C, sereno.
Sono partito insieme al mio nuovo compagno di avventure Vittorio. La temperatura è parecchio fredda e tira anche un vento fastidioso tanto che mettiamo subito la maglia a manica lunga ma poi strada facendo esce il sole e la ritogliamo. Seguo Vittorio che sale davvero molto forte, la prima ora abbiamo fatto 500 metri di dislivello, una velocità notevole e in due ore siamo al Rifugio Prudenzini 2230 mt e se non fosse stato per il lungo pianoro lungo i laghi ci avremmo impiegato molto meno.
Prendiamo un caffè e ripartiamo, sopra c’è nebbia minacciosa e infatti dai 2550 mt. ci troviamo già dentro, 100 metri più su iniziamo a trovare la prima neve sulle rocce. La neve diventa sempre più corposa, la nebbia da fastidio tanto che perdiamo anche il sentiero e devo tirare fuori il gps per riprendere la traccia. Inizia anche a nevicare leggermente, intorno ai 2900 mt. la neve diventa tanta, facciamo fatica sulle rocce ma ormai ci siamo, nulla può fermarci e quando arriviamo ai 3120 mt del passo Salarno, lo spettacolo del Pian di Neve con vista sull’Adamello ci ripaga. Fa un freddo cane, la temperatura sarà 0°C o poco meno, ma ci accucciamo e aspettiamo che la nebbia passi un attimo per fare qualche foto, intanto mangiamo qualcosa e poi iniziamo col calma la discesa.
E’stata davvero una giornata fantastica, peccato solo per la nebbia e il brutto tempo in quota. Giovedì prossimo se il tempo assiste andiamo al pizzo Coca.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 23,06 – dislivello 1728 metri circa

domenica 6 settembre 2015

06.09.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 17.00, temperatura di 23°C, sereno.
Giro tranquillo in pianura senza forzare più di tanto. Sempre vento presente ma ho avuto la sensazione che la gamba stava bene, è la dimostrazione che come trovo leggermente continuità la condizione sale. Superati i 3 mila km che per il mio solito in questo periodo è molto poco.
Adesso martedì o trovo compagnia per un escursione o faccio giro lungo in bici con salita, in entrambe le ipotesi cado in piedi.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 46,14 – Tempo 1h26’48” – media 31,8 Km/h”

venerdì 4 settembre 2015

04.09.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 09.00, temperatura di 21°C, nuvoloso
Due notti consecutive a lavoro con doppio turno finale e due giorni che non sono uscito in bici, così stamattina, in virtù anche del maltempo che arriva non potevo fare a meno di uscire.
Tirava un vento forte che dava veramente fastidio, non da una direzione ma a folate, tipico di quando arrivano nuvole di pioggia e infatti in prossimità di Iseo ha iniziato a piovere, per cui al posto del solito giro, e anche perché dal lato di Sarnico si vedevano nuvoloni neri, sono arrivato alla rotatoria di Iseo e ho invertito il senso di marcia, sono tornato a Rovato e di li ho proseguito fino a Palazzolo e poi casa. Tutto sommato non è andata male.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 63,97 – Tempo 1h57’30” – media 32,6 Km/h”

martedì 1 settembre 2015

01.09.2015 – BC Giro in Pianura

Sono partito alle ore 17.00, temperatura di 25°C, sereno.
Oggi avevo voglia di forzare e dopo il riscaldamento ho messo sempre un dente più duro rispetto alla velocità alla quale stavo andando. E’ vero che non è andata poi così male ma ho dovuto stabilizzarmi a certe velocità perché se tentavo di accelerare andavo molto in difficoltà, d’altra parte sto facendo pochi kilometri ed è giusto così.
Non è che posso pretendere di essere al top senza il giusto allenamento, comunque va bene lo stesso, per quello che ho fatto quest’anno va più che bene.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 54,71 – Tempo 1h38’17” – media 33,4 Km/h”

domenica 30 agosto 2015

30.08.2015 – BC Giro Vigolo Parzanica

Sono partito alle ore 07.45, temperatura di 28°C, sereno.
Stamattina mi sono alzato alle 06:00 e faceva già caldo, avevo intenzione di partire alle 8 ma visto il caldo ho fatto colazione prima e ho anticipato di 20’ di più non si poteva fare.
Ho sbagliato lato, nel senso che ho preso il lato da Rovato sperando di entrare in qualche gruppo, ma il risultato è stato che gruppi non ne ho trovati, ed ho preso solo tanto vento contro.
In queste ultime settimane sono uscito poco in bici, 1/2 allenamenti a settimana a causa delle tante escursioni, salite lunghe o lavori di forza praticamente non ne ho mai fatti e allora decido di prendere la salita di Vigolo in tutta tranquillità, inserisco 39x21 e vado su a 15/16 km/h conservando ancora un po di margine e tutte le volte che cerco di accelerare sento che il fisico va in riserva, ma nonostante tutto riprendo un sacco di ciclisti e non vengo ripreso da nessuno. Arrivato su con borracce vuote mi fermo alla fontana e scopro che non esce acqua, per cui mangio la barretta e sono costretto a fare tutta il tratto in quota, la discesa e parte del lago senza acqua.
Per il resto sempre bel panorama, tanto che mi sono fermato a fare anche una foto, banda di musica beccata in Parzanica, tanta fatica e tanto divertimento.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 101,53 – Tempo 3h34’16” – media 28,4 Km/h”

venerdì 28 agosto 2015

27.08.2015 – ESCURSIONE Zone – Croce di Marone – Monte Guglielmo – Sentiero 316 – Croce di Marone - Zone

Siamo partiti alle ore 08:00, temperatura di 16°C, sereno.
Non ci andava di restare a casa e siccome non c’è un altro adulto che ci accompagna abbiamo deciso di restare bassi, sotto i 2000 mt. per non correre rischi, così partiamo  io Anna e Pasquale per andare sul Monte Guglielmo.
Parcheggiamo l’auto prima del paese di Zone, in prossimità di Cislano dove insiste l’albergo le piramidi e prendiamo il sentiero subito nella curva a sx che inizia bello largo e asfaltato, siamo a quota di partenza 595 mt.
Da subito, i miei figli impongono un ritmo molto veloce tanto che in poco più di un’ora siamo già alla croce di Marone 1150 mt. circa.
Mangiamo, ci dissetiamo e ripartiamo, e nonostante più volte dica di rallentare il passo, quei due continuano a salire forte. Mi fanno sudare e mi tirano il collo, il paesaggio è bello anche se in lontananza si scorge foschia, tanto è vero che si fa fatica a vedere il lago d’Iseo.
Una parola qua e una la e siamo già di fronte al muro del pianto, strappo ripido con tanto di colata in cemento e stavolta accelero e sono io a tirargli il collo fino e sopra. Arriviamo al rifugio Almici, 1865 mt. in 3 ore e 1 minuto!! Siamo andati su molto forte, ho la maglia inzuppata e devo cambiarmi, loro no, son belli freschi, beata gioventù. Mangiamo ancora e ripartiamo verso la chiesetta a quota 1950 mt. Qui ci fermiamo, facciamo foto, andiamo a dare un’occhiata al ripetitore più avanti e poi ci sediamo 10’ sul prato a prendere il sole e goderci il panorama.
Poi ripartiamo, prendiamo da dietro la chiesetta, il sentiero 316 tracciato col mio gps che non avevo mai fatto. La discesa è tutta nell’erba, molto bella, ma a tratti scivolosa, scendiamo piano perché mia figlia ha qualche problema di equilibrio ma nulla di che, giriamo per pascoli verdi, poi più in basso entriamo nel bosco e lo attraversiamo fino ad arrivare ad un grosso abbeveratoio. Il Gps segna quota 1100 mt. siamo finiti sotto la quota della Croce di Marone, punto dove si dovrebbe sbucare e mentre penso che si dovrebbe salire di nuovo, sbuca la salita, bella ripida e abbastanza lunga, tanto che finiamo abbondanti sopra i 1200 mt. ma appena sbuchiamo dalla collina ci ritroviamo davanti la Croce e cominciamo la discesa per raggiungerla. Ci sediamo in un prato, mangiamo ancora e poi cominciamo la discesa finale per arrivare all’auto a Zone.
Che dire, doveva essere un’escursione breve e a quote basse tanto per non restare fermi a casa a far nulla e invece abbiamo fatto tanti km e tanto dislivello. Bella giornata.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 25,71 – dislivello 1602 metri circa