mercoledì 26 agosto 2015

25.08.2015 – ESCURSIONE Valbondione – Rifugio Curò – Pizzo tre confini - Valbondione

Siamo partiti alle ore 08:00, temperatura di 13°C, nuvoloso.
Siamo io Anna, Pasquale e il mio collega Mario, il tempo negli ultimi due giorni è stato ancora inclemente e stamattina siamo partiti con la pioggia e quasi fino alla partenza ancora ha piovuto, ma dovrebbe aprirsi anche se resta nuvolo.
Troviamo senza alcuna difficoltà il punto di partenza, parcheggiamo e partiamo. La temperatura di 13°C è bella fresca ma dopo qualche centinaio di metri già ci siamo ambientati. Il gps mi dice che non siamo sul sentiero principale, ma su uno laterale nel bosco, con molte foglie e fango. Mi fermo e cerco la via più breve da tracciare sul gps per riportarci sulla retta via, e verso quota 1200 riprendiamo il sentiero principale che è bello largo e battuto, ma subito ci accorgiamo che dal sentiero stesso viene giù molta acqua, ma non ce ne preoccupiamo, del resto ha piovuto due giorni e anche altre volte è capitato.
Andiamo su molto veloci, perché il sentiero è senza difficoltà e in alcuni tratti la pendenza è forte, arriviamo a quota 1750 circa, il gps mi dice che c’è la deviazione da prendere per consentirci di salire dall’altro lato per poi fare il giro e riscendere dalla via principale più bella, ma dopo poche centinaia di metri, troviamo un punto cementato dove viene giù molta acqua e si fa difficoltà a passare. Decidiamo di tornare indietro e di salire per la via principale, rinunciando così a fare il giro. Scenderemo per dove siamo saliti che possiamo farci.
Nella salita ammiriamo le cascate del serio che nell’occasione sono state aperte due giorni fa, veramente uno spettacolo. Durante la salita spesso ci siamo imbattuti in corsi d’acqua che venivano giù e attraversavano il sentiero, alcuni molto copiosi, tanto da costringere i più piccoli a finire con le scarpe sommerse. A quota 1900 mt troviamo il rifugio Curò con il grande lago del Barbellino, ma non ci fermiamo e circa 10’ dopo aver camminato sul fianco del lago sempre su strada battuta, troviamo a destra il sentiero da prendere per andare su. Il primo tratto è su roccette, ma non difficile, poi sbuchiamo in una piana dove sul fianco destro c’è un grosso gregge di pecore che pascola e noi prendiamo a salire a sinistra. Anche qua il sentiero è molto bello, fino a quota 2250 mt circa, quando incontriamo un tratto dove crediamo di solito che scenda un rivolo d’acqua e invece adesso troviamo una cascata proprio. La esaminiamo per bene, ma non troviamo nessun punto dove poter passare e dove i miei figli non corrano rischi. La corrente è troppo forte, basta che appoggi male un piede o la forza dell’acqua ti sposta e potrebbe trascinarti giù, troppo rischioso e non ne vale la pena. Apro il gps e vedo che pochi metri prima della cascata il sentiero di divide e sale su verso il Pizzo Recastello sempre sopra i 2800 mt. Decidiamo di provarci, ma qua si sale con pendenza molto forte su sfasciumi di roccia a taglio molto piccolo e ad ogni passo il terreno tende a franare sotto i piedi, tanto che i miei figli si spaventano e decidiamo di scendere.
Torniamo a quota 1900 mt dove c’è il lago Barbellino, pranziamo e decidiamo di continuare il sentiero del lago per andare al lago Barbellin che si trova più avanti a quota 2150 mt, ma anche qua troviamo sulla strada forti cascate d’acqua. Le prime due le superiamo anche se ne usciamo con scarpe e calzini fradici, ma alla terza, veramente esagerata decidiamo nuovamente di tornare indietro e ci chiediamo: ma da dove diavolo arriva tutta questa acqua? Due giorni di pioggia e scende acqua da tutte le parti come se su ci fosse un grosso ghiacciaio o un bacino di raccolta pieno. E’ una cosa che dovrò andarmi a studiare per curiosità.
Scendiamo pian piano fino all’auto e comunque sia, anche se non siamo riusciti ad arrivare in vetta, con tutte le deviazione, abbiamo sempre fatto un buon kilometraggio e relativo dislivello.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 20,66 – dislivello 1400 metri circa

Nessun commento:

Posta un commento