giovedì 19 novembre 2015

18.11.2015 – Ferrata Nasego

Siamo partiti alle ore 07.30, temperatura di 9°C, sereno.
Porto mio figlio Pasquale a fare la Nasego, vicino Casto in Valsabbia, il ragazzo dopo la Crench ha voglia di misurarsi con una ferrata più impegnativa e questa rispetto all’altra è molto più impegnativa, a partire dal dislivello che è più del doppio e anche la difficoltà tecnica e l’esposizione, insomma un bel salto.
Arriviamo al parcheggio poco prima delle 09:00, zaini in spalla e si parte, circa mezz’ora e siamo all’attacco della ferrata che è a quota 1015 mt. Fa caldissimo, mio figlio è venuto a mezze maniche e in pantaloni corti, lui ha sempre caldo e ha fatto bene, a me toccherà sudare.
La ferrata è divisa in 5 settori, il primo parte soft, con serie di rocce non verticali poi man mano comincia ad aumentare l’inclinazione però la pendenza e lo sforzo lo si sente si meno perché il cavo va su a zig-zag e si fa meno fatica, poi gli appoggi non mancano mai. Pasquale su questo tratto entra in difficoltà, non si è mai trovato in una parete così dritta, così lunga, e a quest’altezza, tentenna un po’, gli spiego di stare tranquillo, di non farsi prendere dall’ansia, di studiare la parete e di andare su con la velocità che vuole, e piano piano riusciamo a superare questo settore.
Breve cengia erbosa dove lo faccio riposare ci dissetiamo e andiamo ad attaccare il secondo settore. Questo comincia verticale proprio, ma è molto appoggiato e risulta facile da salire, lui tentenna ancora un attimo, ma ben presto, inizia a fare tesoro delle mie direttive e vedo che prende confidenza con la parete e con l’esposizione e inizia ad andare su più velocemente e più sicuro di se, in poco tempo finiamo il settore 2 e andiamo con una certa regolarità anche sul settore 3.
Al settore 4 incontriamo il punto più difficile di tutta la ferrata, un traverso obliquo che sale verso sinistra prima poco appoggiato, poi con qualche piolo e che poi va su verticale ancora per qualche metro, punto che bisogna usare un po’ di forza per superarlo, ma direi che lui ne è uscito alla grande. Poi al quinto settore che non c’erano difficoltà tecniche superiori a quelle che avevamo già incontrato ha sofferto lo sforzo fatto fino a quel punto, come è giusto che sia per chi è alla prima volta con una ferrata così.
Direi che come al solito si è dimostrato tenace, combattivo, forte, bravo Pasquale cresci proprio bene.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 4,35 – dislivello 578 mt. – solo ferrata 415 mt.

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