mercoledì 17 dicembre 2014

17.12.2014 – Sciata al Tonale

Dopo alcuni giorni di nebbia e neve oggi il tempo è clemente. Sono andato a sciare nella speranza di trovare la neve nelle condizioni in cui effettivamente poi l’ho trovata. Tanto freddo e poca gente, faccio 2-3 piste per riscaldarmi e poi mi fiondo subito sul ghiacciaio, sul punto più alto, appena sopra quota 3000 metri.
Scendo dalla parte opposta agli impianti, nel cosiddetto “cantiere” dove non c’è nessuno, o quantomeno ci sono davvero pochissime persone. La neve è fresca, morbida, ogni curva affondo fino alle caviglie per poi riemergere e giù ancora dall’altra parte. La neve si stacca, si alza, rimbalza. Cerco di disegnare curve della stessa ampiezza in modo da lasciare impressa sul terreno una traccia univoca e inconfondibile. Cerco i pendii più ripidi dove per forza di cose si accumula più neve e quando curvo ne salta di più, tanto che capita che un pezzo rimbalza alto e mi finisce sulla guancia, quasi fosse una carezza. Penso che il mio passaggio sulla neve con quel fare armonioso gli piaccia e questa “carezza” che mi fa è un regalo, il suo modo di contraccambiare l’affetto. Vorrei che il tempo potesse fermarsi in quell’istante e invece la discesa mi sembra sempre troppo breve per poterla assaporare bene, ancora, e ancora, e ancora una volta, un momento intenso di passione, di gioia estrema, un momento magico, e ogni volta che ci penso e chiudo gli occhi mi sembra di riviverlo, sembra tanto reale che mi attraversa un brivido di piacere, proprio come quando sono li sul posto, un momento dove sono io da solo nel dolce abbraccio della mia amica “natura”.
L’unica nota stonata oggi è che non c’era il mio Pasquale ad accompagnarmi e non ha potuto godere di questo immenso spettacolo che mi è stato regalato.   

Totale dislivello: Non è ancora attivo il sistema di rilevazione.

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