Sono partito alle ore 07.45,
temperatura di 10°C, sereno.
Appuntamento con
Vittorio al casello di Rovato alle 07:30, il tempo dei saluti e si parte,
direzione Lecco ai Piani D’Erna. Parcheggiamo prendiamo un caffè, zaini in
spalla e si parte. Siamo a 610 mt. pendiamo un sentiero che ci fa scendere fino
ai 550 mt. e poi cominciamo la salita prima su un sentiero ciottoloso molto
ampio e scivoloso, poi man mano si restringe e diventa più irto. Arriviamo all’attacco
della ferrata a quota 1360 mt. un po’ stanchi e fa anche parecchio caldo, ferrata considerata una delle più difficili d'Italia.
All’inizio parte soft,
sia chiaro, rispetto al grado di difficoltà che ha, tanto che mi sono divertito
ad arrampicarmi sugli appigli e sulle roccette senza usare la catena, ma poi
iniziano le prime placche verticali, con pochissimi appigli e staffe quasi
inesistenti, dove è impossibile non usare la catena, infatti si inizia molto ad
usare le braccia e in certi punti talmente forte è l’esposizione che oltre alla
difficoltà la salita per com’è fatta inizia a spingerti fuori.
Meno male che dopo ogni
placca pur lunga che sia ci sono delle cengie di raccordo talvolta anche molto
lunghe, che arrivate alla placca successive, scorrono su sentiero trasversale
alla parete fino al prossimo punto di risalita.
La scalata è molto
divertente, ho goduto un sacco, specialmente alla fine quando affrontiamo il
camino di cui avevo letto sulla recensione. Un camino di 30/40 mt. verticale,
stretto e abbastanza difficile, sul quale me la sono spassata alla grande, poi
a ¾ dello stesso sono posizionate delle staffe continue e avevo pensato che lo
sforzo fosse finito e invece nonostante quelle si fatica parecchio lo stesso
per arrivare su.
Una volta in cima
abbiamo preso a destra, fatto una piccola discesa e poi due piccole creste su e
giù per arrivare alla croce posizionata sopra il rifugio Azzoni, quota 1877 mt..
Li ci siamo cambiati, abbiamo mangiato, fatto qualche foto e poi giù lungo
tutto il sentiero nr.1 che nella prima parte è davvero brutto, pieno di
roccette, assolutamente non facile, poi prima di arrivare al punto dove abbiamo
attaccato la ferrata abbiamo visto un paio di camosci, e poi giù fino all’autovettura.
E’ stata una bella
giornata, e la ferrata è molto bella, peccato solo che a differenza delle altre
ferrate ci sia troppo sbattimento da fare per raggiungerla, sennò non sarebbe
male tornare a farla ogni tanto. Magari la prossima volta possiamo prendere la
funivia e risparmiare energie.
Riepilogo della seduta:
Tot.KM 11,89
– dislivello 1421 mt. – solo ferrata
510 mt.
Nessun commento:
Posta un commento